Genitori in Viaggio

2–4 minuti

Quando incontro le mamme e i papà, spesso l’obiezione che viene espressa è: “Io proprio non capisco perché fa così!”. Che sia un figlio o una figlia adolescente, che sia un bambino o una bambina di due anni, quello che emerge è che spesso, agli occhi di un adulto, il comportamento del bambino sia incomprensibile. Altre volte, invece, ci affrettiamo a dare risposte, senza sospendere il giudizio, pensando di conoscerli così a fondo da poter leggere ogni azione, ogni risposta emotiva, con la nostra lente.

In questo percorso che faremo insieme, all’interno di Genitorial, invece, impareremo ad assumere il punto di vista del bambino o della bambina. Per farlo credo che ci sia un unico modo davvero efficace: partire per il viaggio all’interno della genitorialità, lasciando tutto ciò che ci tiene stretti alla nostra infanzia, spiccando il volo come adulti e allo stesso tempo fare di quell’infanzia vissuta il bagaglio più prezioso di tutti, che può aiutarci a scindere tra ciò che è propriamente nostro e ciò che invece porta il bambino. 

Affidiamoci alle competenze dei bambini e delle bambine, supportandoli nel loro percorso di crescita come compagni e compagne di viaggio che si danno come unico obiettivo quello di accompagnare con amore, ascolto, entusiasmo e stupore. E crescere insieme.

Proprio come il ranocchio ed il porcospino, protagonisti dell’albo illustrato “In viaggio” di G. Van Genechten (Giralangolo editore, 2015). 

Ranocchio, nonostante non si sia mai allontanato di casa, decide di accettare la proposta di Porcospino e partire per un viaggio, meta sconosciuta. I due, carichi di tutto l’entusiasmo possibile, montano sulla decappottabile rosso fuoco del Porcospino e partono per avventure ancora mai pronunciate. Percorrono borghi, monti, tunnel, salite, discese, mari e colline, tutte con lo stesso ritornello in sottofondo, “Non siamo ancora arrivati?”, domandato in maniera insistente da Ranocchio, al quale il Porcospino risponde con un fisso: “Siamo in viaggio”.

Ecco, per tanto tempo quella domanda incessante mi ha fatto leggere l’albo, vedendo nel ranocchio un bambino, impaziente, insistente, curioso e nel porcospino l’adulto che lo guida nel suo percorso di crescita. Quanti pregiudizi nella mia lettura! Proprio qualche giorno fa, mentre lo rileggevo per l’ennesima volta ai bambini e alle bambine della mia scuola, invece tutto mi è stato più chiaro: siamo adulti ranocchi che si affidano, nuove generazioni di genitori che si domandano, vogliono prendersi carico della crescita dei propri figli e figlie ma lo fanno anche carichi di paure, dubbi, di volontà di raggiungere mete, obiettivi e di sentirsi utili in qualche modo per bambini e bambine. Ci affanniamo perché, a differenza dei nostri genitori, oggi abbiamo teorie a disposizione, abbiamo nozioni e conoscenze, siamo più preparati ma anche, diciamocelo, più esposti al giudizio altrui. Siamo sicuri, però, che tutto questo non diventi ancora più destabilizzante e non ci ponga nella condizione di sentirci sempre più soli e sole in questo compito? Ecco perché tra le righe di ciò che vi racconterò e tra le parole che pronuncerò nei miei video non troverete mai ricette, ma spunti, riflessioni, domande e narrazioni di esperienze, per poter comprendere che in questo viaggio sono proprio loro, i bambini e le bambine, ad essere al volante, che godendosi il percorso, ci insegnano a guardare il mare anche quando non c’è, donandoci una conchiglia sulla quale poggiare l’orecchio, ci insegnano che non si smette mai di essere in viaggio, di crescere, di imparare e di evolvere. 

Buona partenza a tutti e tutte noi!

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