A casa (o a scuola)
Certo, se piove si può comunque uscire e godere momenti di qualità con bimbe e bimbi senza che si ammalino, ma questa è un’altra storia.
Ci sono senz’altro giorni in cui, per qualsiasi motivo, siamo costretti a stare in casa.
Il bisogno di connessione e di essere “visti” dei bambini possono trasformarsi in lagne petulanti e lotte di potere. Questi comportamenti sono espressione di un disagio che il bambino non riesce a comunicarti e se diventano un’abitudine possono avere ricadute negative sulla relazione e sul benessere di tutti i membri della famiglia. Se ti interessa qualche trucco per decifrare “Capricci & Co” scrivilo nei commenti e ce ne occuperemo con piacere. Ti ho fatto questa premessa perché il gioco che ti propongo è una di quelle attività che alimentano la relazione se ci sono la presenza e l’intenzione dell’adulto di osservare, connettersi e conoscere qualcosa di nuovodel bambino di cui ci si prende cura, che cresce in un dinamismo continuo, a volte senza darci il tempo di adattarci ai cambiamenti. Partiamo!
IL GIOCO
È un gioco semplice per portare la natura dentro casa, che si può fare con un bambino solo ma si può anche proporre a più bambini, ad esempioquando un’amichetta o un amichetto passano un pomeriggio insieme oppure coinvolgere fratelli e sorelle più grandi nell’organizzazione e nello svolgimento, o ancora farlo organizzare in autonomia e proporlo poi agli adulti, magari durante un pranzo o una cena con amici, così i bambini saranno molto impegnati e ti permetteranno di fare due chiacchiere in tranquillità, per poi coinvolgere tutti in un momento di convivialità per grandi e piccini.
Questa attività è molto veloce da organizzare con cose che tutti hanno in casa, senza spese.
È composta da 4 fasi, con finale a sorpresa (leggi fino in fondo!)
1 ANNUSA
Prima di tutto bisogna selezionare gli elementi da annusare, qui puoi davvero sbizzarrirti.
Qualche idea: spezie come caffè, cannella, pepe, noce moscata, cumino; terra presa in un bosco, in un’aiuola o una manciata di torba; resina; erbe aromatiche o fiori come rosmarino, timo, elicriso, salvia, rosa, lavanda; frutta e verdura come banana, frutto della passione, buccia dei vari agrumi, cipolla, aglio.
Ricorda che sia a casa che a scuola è importante produrre meno rifiuti possibile, le piccole scelte quotidiane fanno una grande differenza in termini ambientali e educativi quindi sta a te utilizzare materiali riciclati/riciclabili per inserire gli elementi di gioco e fare in modo che non si veda il contenuto ma si senta l’odore.
Esempio: bicchieri di carta compostabili che si possono poi gettare nell’organico, usare per accendere il fuoco oppure riutilizzarli per altre attività. Sopra al bicchiere si può mettere un pezzetto di stoffa o di carta bloccato con un elastico e bucherellato se necessario.
Una volta pronti gli elementi si somministrano ai partecipanti e si lascia il tempo di annusare più volte e di rispondere con i propri tempi. Questo è un momento in cui ci si trova a tu per tu porgendo il contenitore e si può approfittare per cercare il contatto visivo e incoraggiare solamente con lo sguardo. Se notiamo difficoltà possiamo dare degli indizi. Per i più piccoli possiamo anche lasciare i contenitori scoperti per annusare e guardare insieme. Il momento è propizio per verbalizzare emozioni e sensazioni come disgusto, piacere, sorpresa, incertezza, ecc.
2 OSSERVA
Una volta che tutti gli elementi sono stati identificati si passa all’osservazione: si può svuotare il contenuto di ogni contenitore su un vassoio/piatto e utilizzare la vista per cogliere caratteristiche che rendono speciale e riconoscibile ogni elemento come forma, colore, consistenza (puoi anche invitare ad usare il tatto per manipolare). Questo è un buon momento anche per chiederci da dove vengono certi prodotti (esempio: la cannella che cos’è? Non è detto che i bambini abbiano la consapevolezza che sia una pianta, si possono seguire i loro ragionamenti e solo alla fine svelare cos’è e dove viene coltivata magari con una ricerca sul web e poi utilizzando un mappamondo). Questa fase è un’occasione per i grandi per ammettere di non sapere tutto e imparare qualcosa di nuovo insieme ai piccoli.
3 DISEGNA
Se i bambini hanno voglia possono ora disegnare gli elementi (sia nella forma che hanno visto nel contenitore che in quella che conoscono o che hanno visto sul web o su un libro) ad esempio con pennarelli, pastelli o acquarelli (se si usano gli acquarelli è necessario fornire una carta adatta, come minimo carta ruvida, assolutamente non la tipica carta da stampante!).
4 RACCONTA
Accanto ad ogni disegno puoi annotare (o far scrivere a loro se sono in grado di farlo) qualche aggettivo o breve descrizione dell’elemento, fase interessante per scoprire le loro idee su come è fatto il mondo ma anche per cogliere una difficoltà, magari la paura di essere giudicati e il bisogno di essere supportati e coadiuvati lasciandoli liberi di dire ciò che vogliono, anche se non rientra nelle tue aspettative.
Esempio: un bambino tra i 6 e i 7 anni mi ha detto che la resina di cipresso era ottima come trappola per i ladri, da mettere davanti alla porta di casa per appiccicarli. La sua famiglia aveva vissuto un furto. Forse era per lui un modo per esorcizzare l’accaduto. A volte le risposte dei bambini sono più sensate e profonde di quanto immaginiamo e dovremmo dosare la razionalità con cui interagiamo con loro, fare un bel respiro profondo e accettare anche affermazioni che di primo acchito ci sembrano assurde, senza per forza confermarle come se ogni cosa che dicono sia legge o verità assoluta, ci vuole una sorta di “equilibrio empatico”.
E non finisce qui!
FINALE
Molti disegni finiscono nella spazzatura, in alcuni casi per sopravvivenza (i disegni ti caccerebbero di casa prima o poi!) ma se ogni tanto dici ai bambini e alle bambine che si potrebbe creare un piccolo libro con le loro opere e pensieri stai dicendo che quello che fanno e pensano è importante, che loro sono importanti. Questo aiuta l’accrescere dell’autostima, fondamentale per una crescita sana.
Si possono rilegare tutti i disegni facendo dei buchini sui fogli e legandoli con un nastro colorato, magari facendo decidere il titolo dell’opera a loro e se sono più di uno invitandoli a fare “un’assemblea segreta” (adorano riunirsi in segreto e decretare! Se devono decidere in presenza di un adulto sono capaci di litigare per mezz’ora, se lo fanno da soli dopo due minuti di assemblea corrono da te e ti danno la soluzione, con fierezza e tutti d’accordo). Una volta scelto il nome si può creare una copertina tutti insieme oppure delegando chi ha ancora voglia di disegnare.
Avere a disposizione questo piccolo artefatto è come avere un tesoro in casa, si può riporre nella libreria e sfogliare quando si ha voglia per ricordare l’esperienza, rivedere i disegni, rileggere i pensieri e vivere un momento in solitudine o tutte e tutti insieme, durante il quale, chi lo sa, potrebbe nascere una nuova idea di gioco o sorgere qualche riflessione.
Non mi resta che augurarti buone annusate!
Se l’articolo ti è piaciuto non dimenticare di condividerlo e, se ne hai voglia, raccontami nei commenti la tua esperienza, i tuoi dubbi e le tue riflessioni.
